Donazione

In questo periodo di emergenza vogliamo parlarvi della grande generosità dimostrataci da tutti voi. Ci è pervenuta un’importante donazione da parte di Italia Viva Carrara, consistente in generi alimentari e prodotti fondamentali per le nostre case di accoglienza. È importante per noi che, nonostante le difficoltà, un pensiero sia rivolto alle famiglie dell’Ospedale del Cuore. Una donazione per dimostrare come tutti siamo uniti in nome della vita, in nome della solidarietà, in nome dell’aiuto al prossimo, in nome di tendere una mano a chi ha più bisogno.
Grazie quindi a Italia Viva Carrara e alla coordinatrice Laura Vanelli da parte di tutti noi di Un Cuore Un Mondo.

L’importanza di esserci

In un periodo in cui i contatti umani vengono ridotti al minimo, è importante far sentire come tutti siamo in realtà interconnessi. La tecnologia ci viene in aiuto e grazie all’utilizzo dei social media possiamo sentirci più vicini. Per questo motivo utilizziamo il nostro sito e la nostra pagina Facebook per ricordarvi che noi continuiamo ad esservi vicini. La primavera arriverà e torneremo operativi al cento per cento una volta terminata l’emergenza; nel frattempo, per qualsiasi evenienza, ci potete contattare sia via mail all’indirizzo: volontarie@uncuoreunmondo.org, sia sulle nostre pagine social. Andrà tutto bene.

 

Noi e l’Ospedale del Cuore

La collaborazione tra l’Ospedale del Cuore e l’Associazione Un Cuore Un Mondo non si ferma e si rinforza per stare il più vicino possibile alle famiglie dei bambini ricoverati. Ieri pomeriggio l’OPA ha donato delle mascherine, gel disinfettanti e guanti alle famiglie che ancora alloggiano nelle nostre strutture di accoglienza. Inoltre è stato offerto del cibo e tutto il necessario in modo da permettere ai genitori di restare in casa e non recarsi in supermercati. E’ importante per tutti rimanere nelle proprie abitazioni per contrastare il diffondersi del virus e noi di Un Cuore Un Mondo facciamo il possibile per aiutare chi ne ha più bisogno. Continueremo nella nostra missione e anche grazie al costante sostegno dell’Ospedale del Cuore noi non ci fermeremo! Andrà tutto bene.

Un messaggio da tutti noi

Noi di Un Cuore Un Mondo siamo vicini a tutti gli ospedali in questa emergenza.

Ringraziamo l’Ospedale del cuore, tutti i medici, gli infermieri e il personale ospedaliero che in questi giorni stanno mettendo l’anima per risollevare l’Italia. Ringraziamo il sistema sanitario italiano  per il grande sforzo. Noi ci siamo, pronti a tornare, pronti a portare i nostri progetti in Sala Giochi, pronti a portare un sorriso ai bambini ricoverati, pronti a dare il nostro sostegno alle famiglie, pronti a sorridere e far sorridere. Non dimentichiamo mai la nostra missione e il vostro supporto è fondamentale per noi e per tutto l’Ospedale. I ricordi delle giornate trascorse insieme. Ci danno la forza di voler tornare più forti e più grandi di prima. I giochi di Un Mondo Nel Cuore: l’arte, la musica, il teatro, il gioco, la nuova casa di accoglienza, le iniziative di solidarietà esterne all’Ospedale, tutto tornerà alla normalità e torneremo  presto da voi. Tutti insieme per i bambini di tutto il mondo. Andrà tutto bene! Un grande saluto da tutti noi di Un Cuore Un Mondo.

Il ricordo di Carnevale

Il ricordo del nostro Carnevale all’Ospedale del Cuore, una giornata che si ripete ogni anno, una giornata in cui fantasia e divertimento si fondono per donare ai bambini ricoverati quello svago necessario per trascorrere un’ottima festa. La bellezza di preparare i vestiti e tutti gli addobbi per la Sala Giochi si riflette nella gioia dei bambini e dei loro genitori, una ricorrenza che ci fa capire ogni giorno quanto sia bello essere volontari.

Altri ricordi

Ci sono giorni in cui ci soffermiamo a riguardare le vecchie foto di quanto fatto negli ultimi mesi. I diversi progetti e la gioia dei bambini di partecipare alle nostre iniziative, la forza dei genitori nel non mollare mai davanti alle difficoltà e la presenza costante delle nostre volontarie in Sala Giochi, sono tutte cose che fanno parte dell’esperienza di Un Cuore Un Mondo all’interno dell’Ospedale del Cuore. Torneremo una volta finita l’emergenza con più forza e più voglia di fare rispetto a prima. Andrà tutto bene.

Un bellissimo ricordo

Oggi vi parliamo delle nostre volontarie e del lavoro che fanno per i bambini ricoverati all’Ospedale del Cuore. Ogni giorno le abbiamo visto correre in Sala Giochi per svolgere le più diverse attività, sempre con il sorriso e sempre con quella voglia di portare serenità e calore.  Contiamo di poter tornare presto a pieno regime e far ritorno in Ospedale per sostenere i bambini e le loro famiglie come sempre fatto. Questa foto è stata scattata il giorno della festa di San Valentino, in cui tra un trionfo di palloncini rossi le nostre volontarie hanno portato una ventata di leggerezza e gioia a tutti i bambini e alle loro famiglie.

 

 

Noi ci siamo

Noi ci siamo, siamo con voi anche durante questo periodo di difficoltà per l’Italia intera. Grazie alla tecnologia siamo in grado di portare avanti una buona parte delle nostre iniziative da casa, per questo, se ne aveste bisogno, vi invito a contattarci via mail all’indirizzo: volontarie@uncuoreunmondo.org oppure attraverso la chat di Facebook. Aspettando che la situazione in Italia migliori e si possa tornare a pieno regime a svolgere il nostro lavoro all’Ospedale del Cuore vi mostreremo ogni giorno un bel ricordo dei nostri progetti. Siamo con voi e voi siete con noi, sentitevi liberi di condividere le vostre esperienze con noi e troverete sempre un ascolto.

Eritrea da vicino

Il racconto di Piergiorgio Setti, medico anestesista pediatrico , Volontario di Un Cuore Un Mondo Massa nelle missioni in Eritrea, racconta di un ragazzo Eritreo, Osman affetto da grave cardiopatia acquisita causa streptococco non curato.

Durante la nostra ultima missione chirurgica ad Asmara, il mio compito è stato quello di presidiare e coordinare il reparto di terapia intensiva nel quale il Team di anestesisti e infermieri specializzati si prende cura dei pazienti appena rilasciati dalla sala operatoria e posti in osservazione.

Ci aspetta un lavoro senza sosta, turni di 12 ore con 4 notti alla settimana.

Il primo giorno abbiamo preso in visione la lista dei pazienti selezionati per gli interventi; ci fu immediatamente segnalato un caso di grave cardiopatia acquisita, reumatica, un ragazzo proveniente da Cheren, al quale la cardiopatia fu riscontrata durante lo screening cardiologico svolto dal team di Un Cuore Un Mondo nel mese di Aprile. Osman, questo il suo nome, è longilineo come molti dei ragazzi delle regioni a ovest dell’Eritrea, è decisamente troppo magro, soffre di dolori alle articolazioni e quasi non è in grado di camminare. La sua resistenza fisica è al lumicino. La cardiologa Nadia Assanta ci spiega che il quadro clinico è compromesso e da subito, durante lo screening effettuato a Cheren, la situazione è apparsa grave. L’unica strada è quella di tentare un intervento che ripari al meglio le valvole cardiache attaccate dall’infezione; confidare nelle buone mani del cardiochirurgo dottor Murzi.

Nadia ci raccontava che entrambi i genitori, al momento della visita medica nella scuola di Cheren, apparivano rassegnati; i medici del locale ospedale, non disponendo di ecografi, avevano solo rilevato irregolarità di funzionamento del cuore, ma non avevano idea dello stato del cuore del ragazzo. Il deperimento fisico era evidente, non così le cause. Dopo lo screening della cardiologa, tutto apparve nella sua gravità; non fu facile comunicare l’esito ai genitori, spesso la traduzione fatta al momento da parte del personale Eritreo non aiuta a trasmettere, qualora ci fosse, anche un timido barlume di speranza.

Il ragazzo viene operato tra i primi, in modo che si possa avere abbastanza tempo per seguirne il follow up.   L’intervento riesce, nel senso che le valvole vengono corrette al meglio, non è necessario impiantarne una meccanica – dovrebbe venire rimpiazzata entro 3 anni causa l’auspicata crescita del ragazzo; una valvola biologica potrebbe restare più a lungo nel cuore, ma andrebbe comunque sostituita entro 10 anni. La decisione di correggere al meglio il danno viene presa dal chirurgo per consentire di valutare nel tempo la ripresa del fisico debilitato ed eventualmente intervenire in periodi successivi con il paziente in condizioni migliori dell’attuale.

Il periodo di ricovero, tra alti a bassi, prosegue e siamo tutti soddisfatti della reazione di Osman; dopo i primi 3 giorni in terapia intensiva, appena comprende che probabilmente ce l’ha fatta, diventa immediatamente reattivo alle sollecitazioni, accetta l’alimentazione e ha uno sguardo attento a ciò che gli gira attorno. Anche i genitori, soprattutto la mamma che non lo lascia nemmeno per un minuto anche la notte, sembra siano più fiduciosi.

E’ arrivato il momento di tentare di alzarsi dal letto; siamo a 6 giorni dall’intervento. Il ricordo della mamma va sicuramente agli ultimi momenti prima del ricovero: passo incerto, fiato grosso, debolezza e dolori. Il ragazzo pare timoroso e mi avvicino a lui per capire se ha bisogno di supporto. Lo prendo per mano, sento il suocuore battere nelle mie mani. Appena timidamente fa qualche passo, mi trasmette immediatamente la sua gratitudine e gioia, mentre la mamma sta a poca distanza e non sa ancora a cosa pensare, se gioire per una situazione favorevole oppure aspettarsi qualche imprevisto.. non si esce in 5  minuti da anni di apprensione e angoscia.

Arriva il papà, abbracci e stretta di  mano a tutti noi; non si apettava di trovare il proprio figlio in piedi ad attenderlo. Mi ricordo che il papà non smetteva di ringraziarmi e volle fare anche un selfie con me.

Ho assistito ad altre situazioni analoghe, e loro, i bambini, ringraziano col cuore nelle mani, nelle mie mani. Ecco perché ho imparato in questi anni a stare con loro, cosa che non sapevo fare prima. Ho imparato a guardarli negli occhi senza schermi o pregiudizi, a sedermi vicino a loro semplicemente per ascoltare il loro cuore. Ho imparato ad accompagnarli lungo tutta la strada delle cure e quelle volte che ero vicino a loro, con la loro mano nella mia nel momento di lasciare il letto dell’ospedale per riprendere a camminare, ho veramente sentito il loro cuore nelle mie mani. E certe espressioni mute nelle parole ma ricche di amore negli sguardi e nei gesti sono stampate nella mia mente e lì rimarranno per sempre.

Amo la vita.

Piergiorgio Setti

 


Due nuove camere

Le prime due stanze per la nuova casa di accoglienza di Un Cuore Un Mondo stanno per essere ultimate. Due camere da letto e la cucina sono pronte per essere utilizzate, così da poter accogliere le famiglie dei bambini cardiopatici che vivranno un lungo percorso ospedaliero all’interno dell’Ospedale del Cuore. I pochi dettagli che ancora mancano verranno inseriti una volta terminata l’emergenza che sta vivendo l’Italia in queste settimane. Rinnoviamo l’invito per chiunque volesse donare qualcosa per arredare al meglio la nuova casa di contattarci all’indirizzo email: volontarie@uncuoreunmondo.org.
I lavori proseguiranno fino alla realizzazione di altre 7 stanze, vi ringraziamo per tutto il sostegno che ci date quotidianamente.