In Italia la cardiochirurgia è la branca della medicina che forse ha fatto più progressi negli ultimi anni. Abbiamo assistito ad una crescita esponenziale della chirurgia cardiaca che non poteva e non può che continuare. Sono oltre 100 i centri di cardiochirurgia presenti sul nostro territorio, sia privati che pubblici, di cui 8 di pertinenza pediatrica. Le statistiche però ci forniscono ancora dati impressionanti sulle cardiopatie infantili.
Sono circa il 4 per mille, i bambini che ogni anno nascono nel mondo affetti da cardiopatie congenite e molti di loro sono predestinati a morire solo per il fatto di essere nati in Paesi poveri e privi di adeguate strutture sanitarie. Le cardiopatie complesse infatti hanno diagnosi infauste se non vengono affrontate chirurgicamente in tempo utile, nei primi anni, mesi o settimane di vita.
Il numero dei bambini affetti da cardiopatie aumenta anche per effetto delle infezioni di tipo reumatico, causate dalla mancanza di cure efficaci contro le infezioni batteriche delle vie orali.
Nei Paesi occidentali la probabilità di trovare un buon ospedale, un buon medico ed un buon chirurgo è abbastanza alta.
Nei paesi in via di sviluppo, invece, dove a causa dell’estrema povertà e della conseguente assenza di strutture medico-assistenziali adeguati si registrano ancora altissimi tassi di mortalità infantile, l’Associazione “Un Cuore, Un Mondo” ha deciso di agire collaborando con l’Ospedale del Cuore, struttura di eccellenza per le cardiopatie infantili.
La finalità comune è salvare la vita dei bambini con interventi chirurgici, anche nei Paesi di origine, assistendoli nel delicato decorso postoperatorio, nelle fasi di riabilitazione, con corsi di formazione e aggiornamento a personale medico locale e nella trasmissione delle conoscenze tecniche e scientifiche , fornendo materiale tecnico, farmaceutico e apparecchiature mediche.