Un piccolo gesto per le nostre case

L’Ospedale del Cuore e l’Associazione non si sono fermate durante l’emergenza, ancora insieme per combattere le malattie cardiache, insieme per aiutare, insieme per sostenere. Per arginare il virus abbiamo deciso di dotare tutti gli ospiti delle nostre case di accoglienza di salviette igienizzanti, in modo da rendere il loro soggiorno più sicuro possibile. Perciò, se qualcuno volesse donarci dei prodotti igienizzanti per mani e superfici, sarebbe un importante gesto per noi. Per qualsiasi altra informazione potete contattarci all’indirizzo email: volontarie@uncuoreunmondo.org

Una donazione contro il Covid-19

Oggi ci è pervenuta una donazione estremamente importante per noi di Un Cuore Un Mondo e per il personale dell’Ospedale del Cuore. I ragazzi di FabLabMassa-Carrara hanno pensato di donarci delle maschere protettive di loro produzione: un’iniziativa interessante per combattere la diffusione del contagio da Coronavirus. La comunità si stringe e collabora per la salute di tutti, per uscire da un’emergenza che sta mettendo tutti a grande prova. La solidarietà che, con donazioni come queste, ci dimostrate è fondamentale per noi e per tutto l’ospedale: gesti di generosità che non dimenticheremo. Nelle difficoltà troviamo la forza grazie alla vostra collaborazione, grazie al vostro sostegno.

Progetto Turano

La missione di Un Cuore Un Mondo è varia e si estende a tutte le attività di accoglienza e supporto. Tra queste un ruolo importante è rivestito dalle case di accoglienza, che hanno lo scopo di facilitare la permanenza delle famiglie dei bambini ricoverati all’Ospedale del Cuore. Le Case dell’Ospitalità offrono camere attrezzate e locali comuni per tutti gli ospiti, comprese cucine e sale da pranzo. Tutti gli arredi sono inseriti grazie a donazioni, iniziative esterne e fondi messi a disposizione di Un Cuore Un Mondo. Inoltre, l’Associazione mette a disposizioni generi alimentari di prima necessità, un’accurata pulizia finale delle stanze e materiali necessari per la permanenza nelle strutture. Nell’area pediatrica, l’apertura a regioni esterne alla Toscana unita ai progetti di cooperazione internazionale, hanno aumentato il numero di pazienti ricoverati presso l’Ospedale del Cuore. Dal 2013 al 2018, le Case dell’Ospitalità hanno registrato un livello di occupazione di circa 90%, tanto che si è dovuto ricorrere a strutture esterne a spese dell’Associazione.

 

Data la crescita delle prestazioni medico-chirurgiche nell’Ospedale del Cuore, si è registrato il bisogno di un incremento della richiesta di posti letto. Dopo un’accurata ricerca è stata individuata una struttura che attualmente ospita le Ancelle dell’Immacolata, a 500 metri dall’Ospedale del Cuore. La struttura prevede una divisione per piani: il piano terreno è destinato ad accogliere la cucina, la dispensa, la sala da pranzo, il ripostiglio e la lavanderia. Ci saranno inoltre tre servizi igienici, una sala multiuso e la sala ex cappellina (trasferita nel lato Aurelia).

Per quanto riguarda il piano strada è occupato attualmente dalle Ancelle. Il primo piano è destinato ad ospitare nove camere da letto, sei bagni, uno dei quali per disabili, e un sottotetto che potrà diventare un deposito. La struttura mette a disposizione 11 camere attrezzate e adatte a ospitare le famiglie dei bambini anche per periodi lunghi.
La struttura risulta ottimale per accogliere anche le maternità a rischio: la vicinanza all’ospedale permette infatti una maggior sicurezza psicologica per le mamme. Inoltre la struttura consente momenti di svago all’esterno di essa, essendo situata in un quartiere tranquillo e scandito da una semplici attività quotidiane.

Un Cuore Un Mondo e la Caritas

Una grande collaborazione sotto il segno della solidarietà è nata tra Un Cuore Un Mondo e la Caritas. Sabato 4 Aprile l’Associazione Un Cuore Un Mondo ha distribuito dei generi alimentari alla Caritas di Massa-Carrara. I beni sono stati direttamente consegnati a un volontario della Caritas che poi, grazie anche all’operato di don Luca e della Chiesa della Madonna del Monte, verranno distribuiti a chi ne ha bisogno. Una collaborazione importante, soprattutto durante questo periodo di emergenza, che ci permette di allargare la rete di aiuto per la popolazione. E’ importante per tutte le associazioni, privati e chiunque ne avesse la possibilità, collaborare per consentire a tutta la comunità di superare le difficoltà connesse alla pandemia. Uniti per aiutare, uniti perchè tutti abbiano il necessario per vivere tranquillamente, uniti per soddisfare il bisogno di tutti. Nelle difficoltà la luce viene dalla collaborazione, dal sostegno, dalla complicità. L’importanza di essere uniti si rinnova e prende anima nelle difficoltà, insieme non cadremo. Con la speranza di allargare la rete di collaborazioni ringraziamo don Luca e la Caritas di Massa-Carrara.

 

 

 

 

Due ospedali, un obiettivo

Oggi vi parliamo della generosa donazione che abbiamo ricevuto da parte dell’istituto tecnico Barsanti di Massa. Un’iniziativa che comprende due ospedali: i ragazzi hanno acquistato delle uova pasquali messe a disposizione dall’Ospedale Gaslini di Genova per la lotta al neuroblastoma, e le hanno donate all’Ospedale del Cuore. Una doppia donazione per dimostrare come gli ospedali e la comunità siano uniti per la salute dei bambini, per combattere le malattie, per aiutare chiunque abbia bisogno. Le uova sono state distribuite sia ai bambini e le loro famiglie, sia al personale dell’Ospedale del Cuore, che ogni giorno è in prima linea contro le malattie cardiache.

L’importanza di esserci

In un periodo in cui i contatti umani vengono ridotti al minimo, è importante far sentire come tutti siamo in realtà interconnessi. La tecnologia ci viene in aiuto e grazie all’utilizzo dei social media possiamo sentirci più vicini. Per questo motivo utilizziamo il nostro sito e la nostra pagina Facebook per ricordarvi che noi continuiamo ad esservi vicini. La primavera arriverà e torneremo operativi al cento per cento una volta terminata l’emergenza; nel frattempo, per qualsiasi evenienza, ci potete contattare sia via mail all’indirizzo: volontarie@uncuoreunmondo.org, sia sulle nostre pagine social. Andrà tutto bene.

 

Noi e l’Ospedale del Cuore

La collaborazione tra l’Ospedale del Cuore e l’Associazione Un Cuore Un Mondo non si ferma e si rinforza per stare il più vicino possibile alle famiglie dei bambini ricoverati. Ieri pomeriggio l’OPA ha donato delle mascherine, gel disinfettanti e guanti alle famiglie che ancora alloggiano nelle nostre strutture di accoglienza. Inoltre è stato offerto del cibo e tutto il necessario in modo da permettere ai genitori di restare in casa e non recarsi in supermercati. E’ importante per tutti rimanere nelle proprie abitazioni per contrastare il diffondersi del virus e noi di Un Cuore Un Mondo facciamo il possibile per aiutare chi ne ha più bisogno. Continueremo nella nostra missione e anche grazie al costante sostegno dell’Ospedale del Cuore noi non ci fermeremo! Andrà tutto bene.

Un messaggio da tutti noi

Noi di Un Cuore Un Mondo siamo vicini a tutti gli ospedali in questa emergenza.

Ringraziamo l’Ospedale del cuore, tutti i medici, gli infermieri e il personale ospedaliero che in questi giorni stanno mettendo l’anima per risollevare l’Italia. Ringraziamo il sistema sanitario italiano  per il grande sforzo. Noi ci siamo, pronti a tornare, pronti a portare i nostri progetti in Sala Giochi, pronti a portare un sorriso ai bambini ricoverati, pronti a dare il nostro sostegno alle famiglie, pronti a sorridere e far sorridere. Non dimentichiamo mai la nostra missione e il vostro supporto è fondamentale per noi e per tutto l’Ospedale. I ricordi delle giornate trascorse insieme. Ci danno la forza di voler tornare più forti e più grandi di prima. I giochi di Un Mondo Nel Cuore: l’arte, la musica, il teatro, il gioco, la nuova casa di accoglienza, le iniziative di solidarietà esterne all’Ospedale, tutto tornerà alla normalità e torneremo  presto da voi. Tutti insieme per i bambini di tutto il mondo. Andrà tutto bene! Un grande saluto da tutti noi di Un Cuore Un Mondo.

Altri ricordi

Ci sono giorni in cui ci soffermiamo a riguardare le vecchie foto di quanto fatto negli ultimi mesi. I diversi progetti e la gioia dei bambini di partecipare alle nostre iniziative, la forza dei genitori nel non mollare mai davanti alle difficoltà e la presenza costante delle nostre volontarie in Sala Giochi, sono tutte cose che fanno parte dell’esperienza di Un Cuore Un Mondo all’interno dell’Ospedale del Cuore. Torneremo una volta finita l’emergenza con più forza e più voglia di fare rispetto a prima. Andrà tutto bene.

Eritrea da vicino

Il racconto di Piergiorgio Setti, medico anestesista pediatrico , Volontario di Un Cuore Un Mondo Massa nelle missioni in Eritrea, racconta di un ragazzo Eritreo, Osman affetto da grave cardiopatia acquisita causa streptococco non curato.

Durante la nostra ultima missione chirurgica ad Asmara, il mio compito è stato quello di presidiare e coordinare il reparto di terapia intensiva nel quale il Team di anestesisti e infermieri specializzati si prende cura dei pazienti appena rilasciati dalla sala operatoria e posti in osservazione.

Ci aspetta un lavoro senza sosta, turni di 12 ore con 4 notti alla settimana.

Il primo giorno abbiamo preso in visione la lista dei pazienti selezionati per gli interventi; ci fu immediatamente segnalato un caso di grave cardiopatia acquisita, reumatica, un ragazzo proveniente da Cheren, al quale la cardiopatia fu riscontrata durante lo screening cardiologico svolto dal team di Un Cuore Un Mondo nel mese di Aprile. Osman, questo il suo nome, è longilineo come molti dei ragazzi delle regioni a ovest dell’Eritrea, è decisamente troppo magro, soffre di dolori alle articolazioni e quasi non è in grado di camminare. La sua resistenza fisica è al lumicino. La cardiologa Nadia Assanta ci spiega che il quadro clinico è compromesso e da subito, durante lo screening effettuato a Cheren, la situazione è apparsa grave. L’unica strada è quella di tentare un intervento che ripari al meglio le valvole cardiache attaccate dall’infezione; confidare nelle buone mani del cardiochirurgo dottor Murzi.

Nadia ci raccontava che entrambi i genitori, al momento della visita medica nella scuola di Cheren, apparivano rassegnati; i medici del locale ospedale, non disponendo di ecografi, avevano solo rilevato irregolarità di funzionamento del cuore, ma non avevano idea dello stato del cuore del ragazzo. Il deperimento fisico era evidente, non così le cause. Dopo lo screening della cardiologa, tutto apparve nella sua gravità; non fu facile comunicare l’esito ai genitori, spesso la traduzione fatta al momento da parte del personale Eritreo non aiuta a trasmettere, qualora ci fosse, anche un timido barlume di speranza.

Il ragazzo viene operato tra i primi, in modo che si possa avere abbastanza tempo per seguirne il follow up.   L’intervento riesce, nel senso che le valvole vengono corrette al meglio, non è necessario impiantarne una meccanica – dovrebbe venire rimpiazzata entro 3 anni causa l’auspicata crescita del ragazzo; una valvola biologica potrebbe restare più a lungo nel cuore, ma andrebbe comunque sostituita entro 10 anni. La decisione di correggere al meglio il danno viene presa dal chirurgo per consentire di valutare nel tempo la ripresa del fisico debilitato ed eventualmente intervenire in periodi successivi con il paziente in condizioni migliori dell’attuale.

Il periodo di ricovero, tra alti a bassi, prosegue e siamo tutti soddisfatti della reazione di Osman; dopo i primi 3 giorni in terapia intensiva, appena comprende che probabilmente ce l’ha fatta, diventa immediatamente reattivo alle sollecitazioni, accetta l’alimentazione e ha uno sguardo attento a ciò che gli gira attorno. Anche i genitori, soprattutto la mamma che non lo lascia nemmeno per un minuto anche la notte, sembra siano più fiduciosi.

E’ arrivato il momento di tentare di alzarsi dal letto; siamo a 6 giorni dall’intervento. Il ricordo della mamma va sicuramente agli ultimi momenti prima del ricovero: passo incerto, fiato grosso, debolezza e dolori. Il ragazzo pare timoroso e mi avvicino a lui per capire se ha bisogno di supporto. Lo prendo per mano, sento il suocuore battere nelle mie mani. Appena timidamente fa qualche passo, mi trasmette immediatamente la sua gratitudine e gioia, mentre la mamma sta a poca distanza e non sa ancora a cosa pensare, se gioire per una situazione favorevole oppure aspettarsi qualche imprevisto.. non si esce in 5  minuti da anni di apprensione e angoscia.

Arriva il papà, abbracci e stretta di  mano a tutti noi; non si apettava di trovare il proprio figlio in piedi ad attenderlo. Mi ricordo che il papà non smetteva di ringraziarmi e volle fare anche un selfie con me.

Ho assistito ad altre situazioni analoghe, e loro, i bambini, ringraziano col cuore nelle mani, nelle mie mani. Ecco perché ho imparato in questi anni a stare con loro, cosa che non sapevo fare prima. Ho imparato a guardarli negli occhi senza schermi o pregiudizi, a sedermi vicino a loro semplicemente per ascoltare il loro cuore. Ho imparato ad accompagnarli lungo tutta la strada delle cure e quelle volte che ero vicino a loro, con la loro mano nella mia nel momento di lasciare il letto dell’ospedale per riprendere a camminare, ho veramente sentito il loro cuore nelle mie mani. E certe espressioni mute nelle parole ma ricche di amore negli sguardi e nei gesti sono stampate nella mia mente e lì rimarranno per sempre.

Amo la vita.

Piergiorgio Setti